
Erano anni che svolgevo il lavoro di taxista a Roma, non mi lamentavo, era un lavoro sfiancante , e stando seduto tutto il giorno iniziai a mettere su ciccia, ma tutto sommato ero un uomo sulla cinquantina abbastanza piacevole.
Ne avevo visto e sentite di cotte e di crude con il mio lavoro, non mancava mai una nota divertente , mogli che sentivano l’amante, giovani che mettevano piede per la prima volta a Roma desiderose di vedere un taxi, uomini ubriachi che biascicavano le cose più assurde, gruppi di festaioli, persone da ogni parte nel mondo con accenti diversi, insomma, chi più ne a ne metta.
Una sera , intorno le undici di sera, salirono in auto un uomo ed una donna, lui vestito con giacca e cravatta , mentre lei un abito da sera blu notte con uno spacco laterale.
Chiesi dove dovessi portarli e una volta messa la destinazione sulla mappa notai che il punto d’arrivo distava quasi una quarantina di chilometri e per di più in strada di campagna , quindi con un traffico presso a poco nullo.
Facemmo una breve conversazione, lei si chiamava Gianna mi disse , mentre lui Marco, entrambi di Bologna ma attualmente a Roma per una trasferta di lavoro; parlammo qualche altro minuto ma poi la conversazione morì.
Incontro di sesso in macchina a Roma
Misi della musica in radio soft, così che non desse fastidio ma quel tanto da non farmi addormentare alla guida viste le ore in auto.
Tenevo gli occhi fissi sulla strada per paura spuntasse qualche animale selvatico, quando all’improvviso qualcosa mi destò dalla guida. Dallo specchietto vidi i due che ci stavano dando dentro tra baci e toccate e la cosa mi mise un po’ in imbarazzo, seppur non fosse la prima volta, ma mi diede un senso di eccitazione e curiosità.
Marco le palpava il culo cercando di infilare le mani dentro la biancheria di Gianna, mentre lei gli massaggiava il pacco con fare lento ma deciso.
Abbassai la velocità della macchina senza rendermene conto e alternavo dal guardare lo specchietto retrovisore alla strada.
Gianna si accorse che li stavo guardando e mi mandò uno sguardo ammiccante , giocoso.
Vidi che diventò audace e che slacciò i pantaloni di Marco facendo uscire un cazzo dalle dimensioni notevoli. Iniziò a prenderlo in bocca guardandomi dritto nello specchietto e io iniziavo ad immaginare che quel pompino fosse per me e non per lui.
La vedevo scendere e risalire con velocità per poi passare la lingua sulla punta e insalivare bene per poi rimetterlo tutto in bocca. Marco era in estasi e la sua faccia con tanto di gemiti ne erano la prova.
Piccantissimo carsex a Roma
Con una mano iniziai a toccarmi il pacco da sopra i jeans , ma i gemiti che risuonavano nella macchina mi stavano distraendo troppo dalla guida tanto che non appena vidi una piazzola di sosta mi fermai appartando bene l’auto qualora qualcuno passasse di li.
Gianna , non appena accostai l’auto , smise con il pompino e mi fece cenno di venire dietro con loro.
Non era una cosa da fare, soprattutto a lavoro, ma quante volte poteva ricapitare una scena simili?Non mi feci pregare e in men che non si dica io e Marco eravamo ai lati di Gianna baciandola e palpandola ovunque; i miei pantaloni vennero tolti , e capì dopo che fu Marco ad aiutarmi , e sempre lui che mi sta segando. All’iniziò mi fece strano che un uomo toccasse il mio cazzo, ma mi ritrovai a spingere verso la sua mano il cazzo in maniera furiosa tanto da arrivare quasi a sborrare. Mi fermò Gianna che disse chiaramente che voleva entrambi i cazzi , uno in culo ed uno nella figa, ed io ebbi il piacere di avere il culo di quella bellissima donna. Amavo il culo , e poterne riempire uno mi fece sborrare subito, e non fui il solo .
Finito l’amplesso mi rimisi al mio posto e una volta giunti alla meta i due mi dissero che domani sera sarebbero dovuti tornare in centro e avrebbero gradito la mia compagnia. Aspettai impaziente il giorno dopo , pensando a cosa potessimo fare nuovamente.